Coltiviamo per la legalità
A Erice il progetto di reinserimento attraverso percorsi di giustizia riparativa
Offrire un’occasione di riscatto grazie alla terra.
Questo l’obiettivo del progetto Coltiviamo per la legalità dove dei giovani hanno partecipato a varie attività legate all’agricoltura creando un orto sociale a Erice.
Il progetto è del Ministero della Giustizia – dipartimento giustizia minorile e di comunità in collaborazione con l’associazione di volontariato Azione x.
Quanto realizzato e gli obiettivi futuri sono stati analizzati nel corso di un incontro che si è svolto stamani a Trapani, al Mercato Campagna amica di via Virgilio.
Tanti gli interventi per dire che insieme si può crescere, migliorare e avere una seconda occasione.
Lo hanno ribadito Margherita Scognamillo e Massimo Piacentino, rispettivamente responsabile regionale Coldiretti Donne Impresa e Coldiretti Giovani Impresa impegnati in tante iniziative dove gli imprenditori agricoli insegnano un mestiere.
Riuscire ad offrire un’occasione di riscatto è una delle missioni che più di ogni altra coinvolge le imprenditrici agricole – ha affermato Margherita Scognamillo – ricordando anche le altre iniziative sociali in cui Donne Impresa Sicilia è impegnata.
Lo stesso principio è stato ribadito da Massimo Piacentino, che ha partecipato attivamente al progetto con vari incontri durante tutto il progetto.
All’evento di oggi ha partecipato anche il vivaista palermitano Damiano Cracolici vincitore Oscar Green proprio per aver preso parte ad un’iniziativa simile al Carcere Minorile di Palermo.
Tanti i giovani intervenuti che hanno appreso anche dai sindaci di Trapani ed Erice, Giacomo Tranchida e Daniela Toscano l’impegno delle istituzioni.
Questo continuo spostamento dei confini tra legalità e illegalità produce un disagio altissimo, che non è solo morale.
Diventa un fatto di costume sociale.
È quel che io chiamo la morale del motorino, che imperversa in Italia.
Con il motorino si può evitare la fila, destreggiarsi tra le auto e poi passare con il rosso.
Tanto con il motorino si ha facilità di manovra, si può andare contromano, si fa lo slalom.
Insomma, si fa quel che si vuole, fregandosene delle regole.
Che anzi, diventano un elemento di fastidio, di disturbo.
Andrea Camilleri
Aree di valore aggiunto sociale
Professionalità e formazione
Anche in questo caso è necessario descrivere con correttezza cosa intendiamo.
Questa caratteristica viene definita come continuità e certezza del servizio, continuo e ampio impegno nel coinvolgere soci, volontari e operatori, con attenzione ai processi organizzativi, al rischio di burn-out per volontari/operatori e al bagaglio di competenze da loro posseduto.
All’interno di questa categoria rientra anche l’analisi dei temi della formazione individuale/di gruppo sui temi di interesse del servizio e sul servizio offerto.
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